Prima di Natale, qualcuno ha ereditato mezzo milione di euro, in quel momento avrebbe potuto shortare 1000 Tesla “intorno” a massimi di sempre (488USD), in marzo avrebbe potuto chiuderla intorno ai 217USD, il “minimo dell’anno”, realizzando un gain di circa 270 dollari al pezzo, pari a 270mila dollari per l’intero pacchetto.
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Circa 270mila dollari di gain su 488mila investiti, è un guadagno del 125% in 3 mesi circa.
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La sua banca “ha fatto ostruzionismo” inventandosi “effetti legali” inesistenti che le impedivano di realizzare l’operazione short richiesta, quindi NIENTE 270MILA DOLLARI DI GAIN.
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Se l’ereditiere avesse richiesto una “marginazione sul capitale versato”, avrebbe ottenuto ALMENO una marginazione “con paracadute” del 20%: per chi non è del mestiere, si trattava di firmare un accordo che autorizzava la banca ad assumere a garanzia il 20% dei 500mila euro, ossia 100mila, “a garanzia” dei restanti 400mila.
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Questa operazione, assolutamente legale e prevista dagli statuti di quasi tutte le banche, si traduce in una “leva 1:5”, ossia nel poter investire un capitale 5 volte a quello realmente posseduto, nel caso dell’ereditiere 500.000X5=2.500.000 euro, potendo quindi “shortare” 5x1000=5000 Tesla, quindi “quintuplicando” quei 270mila dollari di guadagno a 3 mesi.
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“Gli è stato detto che ANCHE la marginazione, oltre all’operatività short, fosse illegale”.
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Seconda stronzata.
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L’ereditiere ha incalzato la propria banca con il “caso principe” del broker che, su quei 2,5 milioni di euro “levàti”, avrebbe potuto applicare una ulteriore leva 1:3000, portando le Tsla shortate a 15 milioni, con guadagno finale superiore ai 4 miliardi di dollari a fronte di solo mezzo milione investito e solo 3 mesi prima.
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Gli hanno risposto che anche questo fosse illegale.
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ENNESIMA STRONZATA.
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Il suo studio legale gli ha parlato di chi fossero le persone “che si trovava di fronte”, quindi l’ereditiere ha mollato l’osso e ha rinunciato per sempre ai propri sogni di gloria, ricordando di “avere già letto qualcosa del genere da qualche parte” a proposito di Casinò di Las Vegas e del film “21” sul blackjack.
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Un casinò di Las Vegas è come una “borsa” a Wall Street: possono essere “sbancati” in poco tempo, ma esistono “guardiani protetti dalla mafia” che possono eliminarti se trovi un metodo per “vincere contro le statistiche”.
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E non è MAI esistita una toga che li abbia perseguiti.
Telegraficamente, il film “21” narra di un gruppo di geni della matematica che, “contando” opportunamente le carte “uscite” ad un tavolo di blackjack, riescono ad ottimizzare il controllo della probabilità di “uscita” delle carte successive nello stesso tavolo.
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Vengono scoperti nel loro “conteggio” e malmenati dai “guardiani” del casinò.
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Il fatto che “a nessuno sia mai venuto in mente che fosse opportuno sporgere denuncia”, è una diretta MINACCIA SENZA MEZZE MISURE DA PARTE DELLA MAFIA DEI CASINO’: nessuno sporge denuncia perché sei tu il ladro (e ti devi sentire in colpa), il casinò la vittima (e si deve sentire in diritto di menarti senza subirne le conseguenze).
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QUINDI TU DEVI LASCIARTI MENARE.
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Situazione analoga nel mondo “bancario e dei broker”: se tu hai una strategia che “sbanca la banca”, devi aspettarti che quest’ultima “faccia qualunque cosa per fermarti (senza rischiare nulla…. Sei tu il ladro… loro gli angeli…..)”.
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E’ la consueta strategia che ha reso “padroni del mondo” quelli che la storia chiama “ariani del Volga”: creare a tavolino “falsi problemi”, come il global warming, “falsi colpevoli”, coloro che creano CO2, false soluzioni, le auto elettriche e l’eolico, il tutto con l’unico obiettivo di “drenare soldi da chi ce li ha (e rischia di mandare all’aria il sistema denaro/debito intuendo che potrebbe lavorare un giorno al mese passando al mare gli altri 29)”.
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