Sono stati digitalizzati circa 200mila percorsi delle
carovane commerciali e militari dell’antichità, passo dopo passo, città dopo
città, sulle mappe “moderne”.
La Palestina/Terra Promessa/Giudea “non stava dove la
consideriamo OGGI”, ossia sul Mar Mediterraneo, bensì mille km più a nord, sul
Mar Nero, perché ogni singolo percorso che la “nomina”, sia come “destinazione
finale” della carovana, sia come “destinazione intermedia”, rientra nel “canale
commerciale” più grande e ricco dell’antichità, quello che univa i bacini dei
grandi fiumi del nord Europa (Reno/Danubio, Don, Dnepr, Volga) con quelli del
Tigri ed Eufrate, passando tra Mar Nero e Caspio.
La “Terra Promessa” di OGGI, sarebbe morta di fame nell’antichità,
distante 600-700km di inaffrontabile deserto dalle rotte commerciali di quei
tempi: a nessuno interessa affrontare 700 km di deserto senz’acqua per arrivare
dove “non c’è nessuno che può comprare nulla”, nell’antichità non esistevano
frigoriferi per “conservare generi commestibili”, i “viaggi commerciali”
potevano esistere solo entro minuscoli “limiti” dai quali la Palestina “attuale”
era esclusa in qualunque direzione dal deserto.
La storiah è diventata mediterraneocentrica solo 200 anni
fa, quando i più ricchi l’hanno scritta a tavolino per i perdenti a suon di
piramidi “non acuminate” e di genocidi armeni creati dagli islamici.
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