lunedì 18 agosto 2025

Ha stato Putin

 <<Le foreste russe bruciano costantemente da anni, ma la loro biomassa ha raggiunto livelli record, cresciuta del 40% negli ultimi 26 anni, quindi la “lotta delle autorità contro gli incendi” peggiorerà ulteriormente la situazione.>>

"Incendio boschivo" di Alexey Denisov-Uralsky


 A nessuno di noi è stato detto che le foreste settentrionali che dominano la Russia non sono ecologicamente sostenibili.

Ciò significa che senza determinati eventi esterni non possono esistere.

E questo le distingue significativamente dalle foreste più a sud, ad esempio la giungla.

Un ecosistema “sostenibile” assorbe dall'ambiente all'incirca la stessa quantità che gli restituisce.

È così che vive la giungla.

Supponiamo che all'inizio gli alberi assorbano un po' di anidride carbonica dall'aria e un po' di fosforo dal suolo.

Poi muoiono e termiti e funghi decompongono il loro legno in componenti.

La CO₂ ritorna all'aria e il fosforo al suolo.

Qui, i giovani alberi la riutilizzano e la vita non si ferma.

In Russia non funziona così, perché i due terzi del territorio sono costituiti da permafrost e più della metà delle nostre foreste vi cresce: il restante terzo della Russia non è permafrost, ma una termite normale non ci vivrebbe, poiché “fa troppo freddo” comunque e gli insetti locali non sanno come decomporre correttamente la cellulosa.

Anche i funghi in Russia hanno vita dura: è troppo difficile decomporre completamente il legno degli alberi morti, dopotutto, per la crescita dei funghi è necessario un clima caldo e umido.

In due parole, un albero caduto nella taiga si trova in un clima freddo e secco, quindi gran parte della CO2, del fosforo, ecc. ad esso legati affonda nel permafrost e scompare così dal mondo biologico.

La maggior parte del nostro Paese (e delle sue foreste) non riceve nemmeno 500 millimetri di precipitazioni all'anno, in tali condizioni, i funghi non riescono a decomporre completamente gli alberi morti e sottraggono molte sostanze utili al ciclo biologico per lungo tempo: se tutte le foreste del mondo fossero come quelle della Russia settentrionale, prima o poi gli alberi del nostro pianeta subirebbero un duro colpo, la CO2 migrerebbe semplicemente nel suolo, la sua concentrazione scenderebbe sotto le 150 parti per milione, e gli alberi non crescono con tali parametri. 


Nel “grande nord”, non c'è nessuno che possa scomporre la cellulosa: i funghi hanno vita molto dura e non c'è sostituto per le termiti, ma il fuoco scompone la cellulosa con estrema rapidità e al rilascio in atmosfera della gran parte dell'anidride carbonica che la pianta ha assorbito durante la sua crescita.

Inoltre, il larice cresce normalmente in modo piuttosto rado, e questo aiuta a evitare gli incendi che distruggono le chiome, di conseguenza, tre quarti della taiga "bruciata" dagli incendi a terra non bruciano effettivamente, e, in generale, circa la metà delle foreste sopravvive, cosa che i biologi, ma, bonificati, dimenticano, mentre i giornalisti o Greenpeace ignorano.


Dopo un incendio, il permafrost superficiale si scioglie e le chiome degli alberi non ombreggiano più il terreno, doppia situazione che permette alla foresta di “recuperare”, anziché pochi cm di terreno, fino a 2 metri dello stesso.

giovedì 14 agosto 2025

Riassunto storiah concordatah

 

 

Telegrafico riassunto di quanto visto finora: tutti vi stanno prendendo per il culo.

Questa volta inizierei con Barbero: ha ragione quando dice che da tempi memorabili i FALSI archeologi stanno cercando INUTILMENTE qualche traccia di Gerusalemme e della Giudea intorno ad Israele, vi prende per il culo quando non vi dice che nessuno ha mai pensato di trovare le tracce dove oggi falsi ebrei e falsi palestinesi si ammazzano, perché tutti sanno che tutto ciò è stato concordato meno di 200 anni fa, quando la Terra ha modificato il proprio asse di rotazione, e tutto è stato ricostruito, calendario e “storia” compresi.

Fino alla “catastrofe”, esistevano mille “calendari” diversi in tutto il mondo (11 solo nell’attuale Toscana), ma tutti “ottali/lunari”, in seguito tutti concordarono in una “unificazione decimale/solare” e sulla necessità di “inventarsi una storiah concordatah” calibrata appositamente sul “nuovo” calendario e “sostenuta da tutta la mafia”, perché il “mondo civile” era pieno di “storicih fai da te (autodidatti)” che la raccontavano in mille modi diversi, a seconda di chi li pagava.

Abbiamo visto 4 o 5 mappe dell’Europa datate tra il 1840 e il 1848, “vedere” 4 o 5 europe diverse e incompatibili tra loro, con un numero di stati diverso, e con confini diversi, incompatibili tra loro.

Questo perché gli studiosi indipendenti dalla mafia del Volga iniziano a concordare che la data del primo tentativo di “unificazione (concordatah) della storiah” intorno al nuovo calendario risalga al convegno di Roma del 2 aprile 1903, dove si incontrarono 2500 accademici del settore per “farsi imporre TUTTO” dalla cupola.

In quell’occasione, il primo passo fu l’accettazione (dietro lauti assegni) di una FALSA mappa della Sabaudia/Savoia datata, poffarbacco, 2 aprile 1003……… esattamente 900 anni “solari” prima della data del convegno…. Nemmeno tanto furbi….

Il "documento" era appena stato stampato dalla "Stamperia Reale":








L’accettazione della carta dell’antica “Savoia” comportava, ovviamente, l’accettazione di “tutto il lavoro che ci stava dietro”, compresa l’accettazione del “nuovo” calendario e tutte le MINKIATE della storiah che gli studiosi della mafia “ci avevano cucito intorno” nel disperato tentativo di “tappare i buchi” che si erano venuti ovviamente a creare nel tentativo di trasformazione dal sistema ottale/lunare al sistema decimale/solare.

Si noti che su quel "fatto INVENTATO" del 2 aprile 1003 si stava già litigando da anni..... https://archive.org/stream/archiviostoricoi455depuuoft/archiviostoricoi455depuuoft_djvu.txt

Probabilmente ha ragione la maggioranza degli esperti del settore, quando pensa che il più grande “azzardo” della mafia sia stata la decisione di “ribaltare la storiah” decidendo di “far ruotare tutto intorno ad Israele” in ottica anti-islam, quando ancora tutti sapevano nel mondo che Giudea e Palestina fossero in Armenia.


Telegrafica premessa: i russi hanno raccolto tutti i dati su quasi 200mila percorsi “commerciali” dell’antichità, luogo di partenza, di arrivo, tappe e tempi intermedi, li hanno digitalizzati su una mappa ODIERNA e hanno verificato che almeno il 90% di questi percorsi siano ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILI.

Ad esempio, il luogo più “gettonato” è Cipro, ma il “segmento di percorso” più vicino a Cipro NON E’ MAI MARE, quindi Cipro non è un’isola, altrimenti l’ultimo segmento “per raggiungerla” o il primo segmento “per andarsene” sarebbe “di mare”.

Che la carovana commerciale provenga dalla Francia o dall’Ucraina, “poco prima di giungere a Cipro, la carovana passa per l’Egitto”, che quindi nell’antichità rappresentava una “porta” per Cipro.

Unendo tutte queste e mille altre informazioni, soprattutto “tempi di percorrenza (per non far avariare merci)” sui singoli segmenti, i russi sono arrivati ad una conclusione ovvia: Egitto, Cipro, Palestina, Giudea, Siria, Libia, Arabia, ma anche Cartagine e Costantinopoli, nell’antichità “stavano tutti intorno al Mar Nero”, è stata la mafia a rendere/forzare la storiah concordatah “mediterraneocentrica” per “giustificare” gli assetti decisi (con la forza) nel dopo-catastrofe del 1840 del calendario “ricostruito”.


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