La truffa di Enigma.
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Prima che qualcuno iniziasse ancora a pensare a far scoppiare la seconda guerra mondiale, i tedeschi avevano già iniziato a criptare i propri messaggi con il codice Enigma, e i polacchi l’avevano già decifrato, riuscendo a “tradurre” oltre il 90% dei messaggi.
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A distanza di quasi 90 anni, non esiste ancora un documento ufficiale nel quale si accenni alla decriptazione di messaggi riguardanti né l’olocausto, né l’operazione Barbarossa.
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Ne esistono centinaia provenienti dal campo di lavoro di Auschwitz, con elenchi di ingressi, uscite e “decessi”, ma nessun accenno a particolari statistiche “ebraiche”, né a “numeri” nemmeno lontanamente paragonabili a quelli divenuti “ufficiali” solo a conflitto ampiamente terminato.
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Ne esistono centinaia provenienti dal fronte orientale, ma nessuno che accennasse alla volontà tedesca di “invadere” la Russia.
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Oggi sappiamo il perché: fu Stalin a preparare l’invasione dell’Europa, e fu Hitler a precederlo di pochi giorni, salvandola: l’olocausto fu un’invenzione “di fine guerra” e infatti i tedeschi se la cavarono con un paio di leggi e… tutti al mare, a farla da padroni in riviera romagnola…..
A Norimberga gli ariani del Volga furono costretti ad andare a prendere in Danimarca uno dei “vecchi” ufficiali di Auschwitz, a riempirlo di droghe e ad ammazzarlo di botte fino a fargli firmare tre differenti confessioni, ciascuna contenente un numero differente di “ebrei gasati nel campo di sterminio”.
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A distanza di oltre 80 anni, questa è l’unica “prova” emersa dell’olocausto: “ci hanno fatto anche un film”, senza alcun tentativo di nascondere tutta la truffa.
E intanto in Russia vengono riaperti gli archivi segreti ed emergono documenti, come quello del 15 maggio 1941, nel quale il maresciallo Zhukov illustra a Stalin il piano definitivo per l’attacco alla Germania previsto per il 6 luglio 1941, sventato in extremis dai tedeschi il 22 giugno del 1941
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